Dipendenze Comportamentali

Siamo abituati a pensare alle dipendenze collegate unicamente all’uso di sostanze come per esempio alcol, tabacco o stupefacenti ma sono sempre più frequenti delle forme di dipendenza legate a dei comportamenti. Queste nuove forme di dipendenza sono più difficili da riconoscere perché si basano su azioni che vengono considerati “normali”. Tali comportamenti diventano una dipendenza quando, nonostante tutti gli sforzi, la persona proprio non riesce a smettere, gli dedica molto tempo e quando causano sofferenza e difficoltà in altri ambiti della vita, per esempio nelle relazioni.

Tra le principali forme di dipendenza legate ad un comportamento possiamo trovare:

  • dipendenza da tecnologia, da cellulare, da internet e videogiochi (anche la dipendenza da relazioni virtuali e cybersesso)
  • dipendenza affettiva
  • dipendenza sessuale o da pornografia
  • dipendenza da lavoro
  • gioco d’azzardo patologico
  • shopping compulsivo

Cause

I fattori che possono portare una persona a sviluppare una dipendenza comportamentale sono vari, possono essere di natura sociale, psicologica o biologica, ma anche un’interazione tra questi.

Il circolo vizioso della dipendenza

Generalmente accade che quando una persona mette in atto uno di questi comportamenti, vive un’emozione positiva e sperimenta delle sensazioni piacevoli. Essendo un modo semplice e veloce per provare piacere, la persona che è spinta a ricercare nuovamente tali sensazioni, mette in atto di nuovo il comportamento. Il comportamento diventa quindi un modo per stare bene e per allontanare le emozioni sgradevoli. Così facendo, la persona solitamente perde l’allenamento a tollerare le sensazioni ed emozioni che non le piacciono tanto che arriva ad un punto in cui ha bisogno di mettere in atto il comportamento anche per mettere a tacere un lieve fastidio. Si crea così un circolo vizioso in cui il comportamento piacevole viene messo in atto sempre più spesso e per la persona diviene indispensabile per poter sopportare tutto ciò che avviene nella vita quotidiana tanto da non potervi più rinunciare.

Terapia cognitivo-comportamentale

La terapia Cognitivo-comportamentale risulta essere molto efficace per questo tipo di disturbi. Tale approccio aiuta la persona a prendere consapevolezza dei meccanismi che hanno dato vita alla dipendenza. Inoltre aiuta la persona a gestire in modi differenti le emozioni, a modificare le convinzioni che non aiutano ad interrompere il comportamento e a trovare una strategia efficace per riuscire a non metterlo più in atto.

Per approfondire:
- La Terapia cognitivo-comportamentale. J. S. Beck, A. Montano (a cura di). 2013, Astrolabio Ubaldini: Roma

Terapie di terza generazione

Le terapie di terza generazione rappresentano un’evoluzione della Terapia Cognitivo Comportamentale. Tra queste le terapie basate sulla mindfulness sono molto utili in quanto aiutano il paziente a gestire in maniera più efficace i propri pensieri e a prendere le distanze dal bisogno di attuare il comportamento. Anche la CFT (Compassion Focused Therapy) è efficace in quanto permette alla persona di tollerare meglio le emozioni, anche quelle sgradevoli, che si possono accompagnare agli sforzi per non cadere nuovamente nel comportamento che causa dipendenza

Per approfondire:
- Vivere momento per momento. A. Sabbadini (trad.), J. Kabat-Zinn. 1990, Milano: Tea Pratica.
- La terapia focalizzata sulla compassione. Caratteristiche distintive. P. Gilbert. 2018, Milano: Franco Angeli.

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