Le fasi del percorso

Valutazione del caso

Adulti

La fase di valutazione è un aspetto cruciale nel percorso terapeutico e richiede generalmente tre o quattro incontri dedicati. Durante questi colloqui di valutazione, vengono utilizzati diversi strumenti, come test, questionari e schede di auto-monitoraggio, che contribuiscono ad arricchire i risultati ottenuti nei colloqui clinici.

L'obiettivo principale della valutazione è raccogliere una quantità significativa di informazioni per comprendere la natura del problema che la persona sta affrontando, valutare quanto questo problema influisca sulla sua qualità di vita, identificare l'intensità, la frequenza e le situazioni in cui il problema si manifesta. È altrettanto importante capire quali strategie la persona sta utilizzando per affrontare o risolvere il problema (modalità di coping) e identificare i fattori di rischio, mantenimento e di protezione che sono coinvolti nella problematica.

Un'adeguata valutazione fornisce le basi per formulare un piano di trattamento successivo mirato e personalizzato, adattato alle esigenze specifiche della persona. In questo modo, si crea un percorso terapeutico efficace e orientato al raggiungimento di obiettivi specifici.

Infanzia e Adolescenza

Nella valutazione clinica con bambini e adolescenti, rispetto all'approccio con gli adulti, è spesso cruciale adottare un approccio sistemico. Ciò significa coinvolgere tutte le figure di riferimento del bambino o dell'adolescente, come genitori, insegnanti e altri, nella raccolta di informazioni. Questo approccio mira a ottenere il massimo numero possibile di dati riguardo al funzionamento e all'adattamento del giovane paziente in vari contesti significativi della sua vita, come la famiglia, la scuola e il contesto sociale.

Coinvolgere tutte queste figure è importante perché ciascuna di esse può fornire una prospettiva diversa e preziosa sul comportamento, le emozioni e le sfide dell'individuo giovane. Ad esempio, i genitori possono offrire informazioni sulla vita familiare e le dinamiche interne, mentre gli insegnanti possono contribuire a comprendere il comportamento a scuola e l'adattamento accademico.

Questo approccio sistemico consente ai professionisti di ottenere una visione più completa e accurata della situazione del giovane paziente, facilitando così la formulazione di una diagnosi e la pianificazione di un trattamento mirato e adattato alle sue specifiche esigenze. Inoltre, coinvolgere le figure di riferimento è fondamentale per creare un network di supporto intorno al bambino o all'adolescente, contribuendo a migliorare il suo benessere complessivo.

Restituzione

La fase di restituzione delle informazioni ottenute durante la valutazione è un momento cruciale nel percorso terapeutico. In questo incontro, il terapeuta fornisce una spiegazione dettagliata della difficoltà rilevata, dei meccanismi (cognitivi, emotivi e comportamentali) che contribuiscono a mantenerla nel tempo e delle eventuali diagnosi formulate.

Questo processo di condivisione delle informazioni rappresenta un'opportunità di intervento psicoeducativo. Il terapeuta non solo comunica ciò che è emerso dalla valutazione, ma cerca anche di spiegare al paziente o al cliente come funzionano i processi che contribuiscono ai suoi problemi. Questo approccio può aiutare la persona a comprendere meglio la propria situazione e a sviluppare consapevolezza sui suoi pensieri, emozioni e comportamenti.

È essenziale che questa condivisione avvenga in un ambiente aperto al confronto, dove il paziente si senta a suo agio nel fare domande e discutere dei risultati. La persona ha il diritto di ricevere informazioni esaustive sulla propria difficoltà, e questo processo consente di prendere decisioni importanti riguardo agli obiettivi terapeutici futuri. Questi obiettivi dovrebbero essere stabiliti in modo collaborativo, tenendo conto delle esigenze e delle osservazioni del paziente e delle valutazioni del terapeuta.

In sintesi, la restituzione delle informazioni durante la fase di valutazione è un passaggio chiave nel percorso terapeutico, contribuendo a promuovere la comprensione, la consapevolezza e la collaborazione tra il paziente e il terapeuta per affrontare le sfide emotive e comportamentali.

Trattamento

Adulti

Dopo la restituzione si giunge alla strutturazione di un progetto terapeutico. Scopo di questa fase è aiutare la persona a scegliere consapevolmente, con l’auto del clinico, gli obiettivi da raggiungere. Il percorso terapeutico è definito con l’obiettivo generale di ridurre/eliminare gradualmente la difficoltà emotiva presentata migliorando la qualità di vita della persona. Nella pratica clinica la definizione degli obiettivi terapeutici avviene spesso in itinere, man mano che aumenta l’assertività e la consapevolezza dei propri bisogni. L’obiettivo generale è spesso suddiviso in sotto obiettivi da raggiungere in fasi progressive e in molti casi consiste nel maggior avvicinamento possibile a una vita soddisfacente.

 

Infanzia e Adolescenza

Gli interventi nell’infanzia e nell’adolescenza, così come nella fase di valutazione, sono caratterizzati dal coinvolgimento della famiglia. In particolare le tecniche cognitive e comportamentali sono utilizzate con successo nell’intervento con i genitori. Questi ultimi sono attivamente coinvolti nella terapia e all’occorrenza sono invitati a partecipare ad una serie di percorsi di supporto alla genitorialità, allo scopo di potenziare le capacità relazionali e comunicative con i figli.

Verifica degli obiettivi

Il percorso psicoterapeutico richiede un costante monitoraggio per valutare la sua efficacia e assicurarsi che gli obiettivi terapeutici siano stati raggiunti. Ci sono due principali criteri guida in questa fase:

  1. Ritrovato benessere soggettivo: Si tratta di valutare il miglioramento del benessere emotivo e psicologico del paziente. Questo coinvolge la percezione della persona riguardo alla sua qualità di vita, alla riduzione dei sintomi e al suo stato emotivo complessivo. È fondamentale che il paziente si senta meglio rispetto allo stato iniziale.
  2. Valutazione clinica della sintomatologia: Questo coinvolge una valutazione oggettiva dei sintomi e del loro impatto sulla vita quotidiana del paziente. Questa valutazione può essere basata su scala di valutazione specifiche e questionari che sono stati utilizzati in fase di valutazione iniziale.

Una volta che gli obiettivi terapeutici sono stati raggiunti e il paziente ha raggiunto un livello soddisfacente di benessere emotivo e adattamento, la terapia si avvia verso la sua conclusione. Tuttavia, prima di concludere la terapia, è importante dedicare una fase alla Prevenzione della Ricaduta (RP). Questa fase si concentra su un lavoro di consapevolezza riguardo ai potenziali fattori di rischio che potrebbero causare una ricaduta nei vecchi schemi disfunzionali che hanno contribuito a generare e mantenere il problema iniziale.

Una volta completata la fase di Prevenzione della Ricaduta (RP) e stabilito un solido piano di gestione dei sintomi e delle difficoltà, si procede con la conclusione della terapia. Tuttavia, la terapia non termina del tutto. Di solito, vengono pianificati almeno due incontri di controllo, noti come "follow-up", che si tengono a distanza di 3, 6 o 12 mesi dopo la conclusione della terapia. Questi incontri di follow-up servono a monitorare il consolidamento delle strategie di gestione apprese durante la terapia e la loro applicazione nella vita quotidiana del paziente. Assicurarsi che il paziente sia in grado di mantenere i progressi ottenuti è un passo importante per garantire che i benefici della terapia siano duraturi nel tempo.

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